Eroi
Ogni giorno, persone straordinarie nella catena del valore HFC combattono il commercio illegale.
Scopri le loro storie qui sotto.
- Applicazione de la legge
- Cittadino
- Distributore
- Installatore
Squadra OLAF “Commercio illegale, salute e ambiente”

Siamo molto orgogliosi di lottare contro questo problema e di proteggere il clima e l’industria legittima. Il nostro lavoro ci ha dimostrato che la sensibilizzazione degli Stati membri dell’UE, così come la cooperazione con tutte le parti interessate, è fondamentale per aiutarci a individuare e combattere questo commercio illegale. Per questo motivo ci impegniamo a sostenere iniziative come la promessa che incoraggia lo scambio di informazioni e di best practice.”
L’OLAF è un organismo dell’Unione Europea che – tra le altre cose – individua e indaga su beni illeciti provenienti dai confini esterni all’Unione Europea. Si adopera per impedire il commercio di prodotti che potrebbero essere dannosi per la sicurezza dei cittadini e per l’ambiente e collabora con le autorità per bloccarne l’immissione sul mercato. La squadra “Commercio illegale, salute e ambiente” dell’OLAF è composta nello specifico da due investigatori che hanno le conoscenze, l’esperienza, le capacità e le competenze necessarie per condurre indagini efficaci e specializzate nel settore del commercio illecito di HFC. Si dedicano quotidianamente a rintracciare le importazioni di HFC di contrabbando insieme ad altre merci e, se opportuno, con il supporto di altri colleghi, nonché del team di analisti e forensi.
Concretamente, lavorano per comprovare le informazioni sulle spedizioni illegali di HFC che raccolgono dalle loro indagini o tramite informazioni da altre fonti. Si coordinano poi con le autorità doganali degli Stati membri dell’UE per fermare le spedizioni e ottimizzare la cooperazione tra le autorità doganali e le autorità preposte al controllo dei gas fluorurati; le informazioni che forniscono hanno portato nel corso dell’ultimo anno a diversi sequestri di grandi quantità di HFC commerciati illegalmente.
Quando ha iniziato a lavorare su questo problema, la squadra ha individuato delle falle che venivano sfruttate dalle organizzazioni criminali. Fino al 90% dei prodotti di contrabbando è collegato a violazioni della procedura di transito T1, grazie alle quali le spedizioni destinate a viaggiare attraverso l’UE vengono dirottate e vendute illegalmente all’interno degli Stati membri. Molto del successo dell’OLAF è stato costruito sul collegamento dei sistemi doganali degli Stati membri con il portale delle quote di F-Gas dell’UE. Questo permette loro di vedere se una società che importa HFC è registrata come legittimo detentore di quote. In futuro questi due sistemi lavoreranno insieme automaticamente, rendendo più facile e rapido individuare i prodotti di contrabbando attraverso il Single Windows System in fase di sviluppo da parte della Commissione Europea e degli Stati membri. Hanno inoltre identificato le società di comodo costituite unicamente con lo scopo di contrabbando di bombole non ricaricabili, che sono vietate nell’UE, e di evasione dell’IVA.
È interessante notare che non sono solo i sequestri a scoraggiare i criminali, ma anche la pubblicizzazione dei successi funge da prevenzione. Dopo un sequestro, la squadra ha notato una diminuzione dell’attività in quello Stato membro per alcune settimane. Si ritiene che i contrabbandieri si concentrino su diversi itinerari di ingresso in Europa per un breve periodo prima di ritornare alle rotte originali.
Il lavoro dell’OLAF sta indubbiamente aiutando a prevenire il commercio illegale di HFC grazie al loro impegno nell’intercettare spedizioni in tutta Europa. Il mercato nero non sta rallentando – le spedizioni illegali e le segnalazioni a OLAF sono saliti alle stelle dal periodo di lockdown all’inizio di quest’anno – ma l’OLAF sta costantemente migliorando i propri metodi. Maggiore consapevolezza e cooperazione permettono loro di raccogliere una quantità significativa di informazioni, con uno o due segnalazioni al giorno trasmessi agli Stati membri nel mese di settembre 2020.
Neil Everitt

“Negli anni in cui ho indagato su questo argomento, ho scoperto che la catena del valore legittima sta già facendo ciò di cui ha bisogno. Sono coloro che lavorano al di fuori di essa che stanno infrangendo le regole. La campagna #DiciamoNoAgliHFCIllegali ha un grande potenziale per intensificare questi sforzi e dimostrare alle autorità che c’è una reale preoccupazione nel settore in tutta Europa, che il mercato nero sta danneggiando le persone e le imprese. Spero che esorti le autorità a reprimere la questione in tutti i paesi e a sorvegliare adeguatamente grazie alle leggi esistenti.”
Dopo quasi 40 anni come giornalista che si occupa del settore globale del condizionamento dell’aria, della refrigerazione e delle pompe di calore, Neil ha fondato il Cooling Post nel 2013 e si è affermato come voce leader e indipendente nel settore della refrigerazione. Il Cooling Post è un’importante fonte di informazioni sul mercato nero degli HFC in Europa, ma non solo, attraverso il suo attivo giornalismo investigativo, ha contribuito a far cessare molte operazioni illegali in tutta l’UE.
Neil ha preso atto dell’aumento del commercio illegale di refrigeranti. Le persone colpite dal mercato nero, come i fornitori di refrigeranti, hanno iniziato a contattarlo con storie che hanno contribuito al suo reportage. Le segnalazioni all’inizio riportavano di e-mail e messaggi di testo che offrivano refrigeranti scambiati illegalmente. Successivamente, l’attività si è spostata anche sui mercati online. Mentre molti di questi mercati sono riusciti a reprimere con successo questa attività, Neil teme che le organizzazioni criminali siano sempre un passo avanti rispetto all’industria legittima e alle autorità preposte all’applicazione della legge.
Recentemente, Neil ha scoperto collegamenti tra una società con sede in Lettonia che vendeva prodotti refrigeranti in violazione della normativa sui gas fluorurati e un noto produttore cinese di refrigeranti. Questo ha portato il produttore cinese a prendere pubblicamente le distanze dalla società lettone e a chiedere loro di smettere di utilizzare il proprio marchio in relazione all’attività illegale.
Neil ha incessantemente continuato a investigare sul flusso di commercio illegale tra gli utenti finali e le piattaforme di vendita. Questo è stato determinante per attirare l’attenzione e iniziare la comprensione del mercato nero. I report di Neil dimostrano il vasto e dannoso impatto del mercato nero sulle imprese europee e mostrano anche che ogni persona può unirsi alla lotta e fare la sua parte.
Cosa può fare un cittadino?
- Fare sensibilizzazione su questo tema
- Chiedere ai negozi e alle officine locali se usano refrigeranti legali
Maria

“Sono lieta che ora ci sia un movimento per combattere gli HFC scambiati illegalmente in Europa. In qualità di distributore di lunga data di gas refrigeranti, la nostra azienda ha risentito degli effetti del commercio illegale negli ultimi anni. Tuttavia, questo è molto più di un semplice problema di affari e richiede il lavoro delle forze dell’ordine per condannare le organizzazioni criminali responsabili”.
Maria[1], gestisce un’azienda familiare che distribuisce HFC in Grecia, fondata oltre 60 anni fa. Negli ultimi anni, l’azienda ha subito un’importante perdita di introiti a causa del commercio illegale di HFC.
Messa fuori mercato, quasi tutti i clienti di Maria che hanno imprese di piccole dimensioni acquistano ora da fornitori illegittimi. Per di più, Maria è venuta a sapere che anche le aziende più grandi, utilizzatrici finali, lavorano inconsapevolmente con tecnici che usano refrigeranti illegali provenienti da bombole usa e getta. Maria stima che il commercio illegale di HFC in Grecia è così diffuso che tra il 60% e l’80% dell’intero mercato è costituito da prodotti di contrabbando.
Senza indugi, l’azienda ha scritto al governo greco a nome di una coalizione di aziende di refrigerazione per migliorare la consapevolezza e l’applicazione delle norme alle frontiere. Il contrabbando di HFC può essere difficile da individuare perché si svolge in diversi modi “creativi”; ad esempio nell’ambito del gruppo di imprese del quale fa parte Maria si è venuti a conoscenza di autobus che nascondono container nell’area bagagli, così come di camion refrigerati che trasportano container nascosti. Nonostante il regolamento UE sugli HFC sia in vigore dal 2015, le autorità greche applicano raramente sanzioni pecuniarie, per cui i contrabbandieri continuano la loro attività anche quando vengono scoperti. Le attività di questa rete criminale non si limitano al contrabbando di HFC, ma vista la mancanza di sanzioni questo commercio illegale è diventato particolarmente attraente. Il Ministero delle Finanze greco è consapevole di questo problema e sta attualmente lavorando per introdurre sanzioni più severe.
Oltre a ridurre le attività commerciali legittime, l’acquisto di bombole scambiate illegalmente rischia anche di fornire ai clienti un tipo di gas che non è quello richiesto. Maria ha sentito dire che molti contrabbandieri riempiono le bombole con qualsiasi prodotto abbiano a disposizione, causando danni alle unità di refrigerazione. I refrigeranti con un GWP più alto sono disponibili a prezzi più bassi sul mercato nero, il che ostacola la transizione verso nuove alternative più rispettose dell’ambiente.
La disponibilità di HFC illegali in Europa è così pervasiva da richiedere l’intervento a tutti i livelli della catena del valore. Il lavoro di Maria è un ottimo esempio di come le aziende si uniscano per incoraggiare l’azione del governo ed è fondamentale per aumentare la consapevolezza su questo problema e per sradicarlo.
[1] Il nome è stato cambiato
Krzysztof Grzegorczyk

“Ho fondato PROZON per responsabilità sociale. Sentivo la responsabilità di limitare l’impatto dei gas refrigeranti, così necessari all’industria, assicurandomi che fossero riutilizzati e recuperati in maniera corretta e contrastando il mercato illegale”.
Più di 25 anni fa, Krzysztof lavorava come distributore di refrigeranti in una grande azienda internazionale. Svolgendo la sua attività, individuò un problema nel mercato dei gas refrigeranti: all’epoca i gas non venivano recuperati in modo adeguato. Krzysztof decise di fare qualcosa al riguardo e fondò insieme a Marek Wawryniuk PROZON, la “Fondazione per la conservazione dello strato di ozono“. A quei tempi si utilizzavano ancora i gas CFC che riducono lo strato di ozono e Krzysztof ha fatto del recupero e dello smaltimento delle sostanze nocive la sua priorità.
Oggi i CFC non sono più sul mercato, ma PROZON ha proseguito con la sua missione per la protezione del clima attraverso il suo impegno per il recupero degli F-Gas ad effetto serra, diventando uno degli attori chiave nella lotta contro gli HFC commerciati illegalmente. In stretta collaborazione con il Ministero delle Finanze e con le dogane polacche, è riuscito a rallentare in modo significativo il mercato illegale degli HFC in Polonia. Da quando questo problema è emerso, Krzysztof e i suoi colleghi hanno lavorato per sensibilizzare le istituzioni, i cittadini e la catena del valore. Nel complesso, PROZON ha formato più di 200 doganieri in una dozzina di sessioni di formazione – mostrando loro come individuare le bombole illegali e dimostrando che individuarle non è così difficile quando si sa cosa cercare. Negli ultimi anni questa collaborazione ha portato a una serie di sequestri in Polonia.
Da quando il problema è emerso, Krzysztof e i suoi colleghi hanno lavorato per sensibilizzare i ministeri, il pubblico e la catena del valore. In totale, PROZON ha formato più di 200 funzionari doganali in una dozzina di sessioni formative, mostrando loro come trovare e testare le bombole illegali. Negli ultimi anni, questa collaborazione ha portato a numerosi sequestri.
L’impatto del lavoro iniziato da Krzysztof e PROZON non si è fermato in territorio polacco. Durante un incontro tra il Ministero delle Finanze polacco e la Direzione Generale per il Clima della Commissione Europea (DG CLIMA), PROZON ha illustrato a più di 30 rappresentanti di 12 Paesi il modello di collaborazione di successo con le dogane. Krzysztof e il team PROZON sono determinati a continuare il loro lavoro e a mostrare al maggior numero possibile di persone come si possa, tutti insieme, sradicare il mercato nero degli HFC.
Cosa può fare un distributore?
- Acquistare solo da fonti affidabili. Il commercio illegale di HFC è spesso collegato alle organizzazioni criminali
- Controllare sempre la scheda di sicurezza. Ogni refrigerante dovrebbe averla
- Segnalare le attività sospette alla Action Line di EFCTC per combattere il commercio illegale di HFC
Wimar Wysluch

“Controlli sporadici e inefficaci riducono enormemente le possibilità di essere scoperti a utilizzare refrigeranti illegali. Purtroppo, questo lascia alle singole aziende il compito di contrastare il mercato nero. Da esperto, posso solo raccomandare a tutti gli attori coinvolti di agire sempre in modo conforme alla legge, anche a costo di perdere clienti”.
In qualità di amministratore delegato di un’azienda di tecnologie per la refrigerazione, il condizionamento e le pompe di calore, Wimar Wysluch lavora con i refrigeranti da oltre 35 anni. Egli ricopre anche il ruolo di esperto e perito pubblico: Wysluch è presidente del Consiglio tedesco dei periti in materia di refrigerazione, condizionamento d’aria e pompe di calore.
Secondo le sue stime, un sistema di raffreddamento su due nell’ambito edilizio non è testato secondo le normative, e viene riempito con refrigeranti di dubbia provenienza. Egli è a conoscenza di innumerevoli casi in cui i refrigeranti illegali hanno causato danni a sistemi di raffreddamento, nella maggior parte dei casi al compressore. Le parti danneggiate o l’intero sistema devono poi essere sostituiti, anche quando il loro ciclo di vita non è ancora terminato. L’assicurazione non copre l’uso di refrigeranti illegali e ciò ricade da ultimo sugli operatori.
Wysluch sottolinea che anche i gas refrigeranti acquistati illegalmente online sono un problema. Ricorda un caso in cui un installatore si è rifiutato di ricaricare correttamente un gas refrigerante nell’impianto di un cliente: il gas era stato acquistato tramite una piattaforma online ed era contenuto in una bombola monouso illegale. Il cliente ha cercato di costringerlo, minacciando di ricorrere ad avvocati, ma l’installatore ha continuato a rifiutarsi.
Inoltre, poiché la maggior parte delle aziende specializzate si rifiuta di utilizzare i gas refrigeranti acquistati online per motivi di responsabilità, il compito viene spesso svolto da appaltatori non certificati. Ciò comporta un ulteriore rischio per gli operatori del sistema, l’ambiente e la sicurezza delle persone coinvolte. Inoltre, viola l’obbligo legale degli utenti di tenere i registri e di permettere solo a personale certificato di aziende a loro volte certificate di mettere mano ai loro sistemi di raffreddamento.
Per molti anni Wysluch si è battuto contro il problema dei gas refrigeranti illegali commerciati al di fuori del sistema di quote del Regolamento Europeo F-Gas. Ha anche denunciato molti casi alle autorità. Si appella a tutti affinché agiscano nella legalità, perché è l’unico modo per combattere il commercio e l’uso illegale dei refrigeranti. Se nessuno acquista refrigeranti da fonti illegali, il mercato nero cessa di esistere.
Marco Buoni

“Abbiamo notato ripetute violazioni su ampia scala. Abbiamo iniziato ad accorgerci sia di individui che vendevano prodotti illegali online, sia di rivenditori che vendevano a persone senza una licenza F-Gas. È così che ci siamo resi conto per la prima volta dell’entità del commercio illegale di HFC.”
Così Marco Buoni, Direttore Centro Studi Galileo, oltre che Segretario di ATF (Associazione Tecnici del Freddo) e Presidente dell’associazione europea AREA (European Association of Refrigeration, Air Conditioning and Heat Pump Contractors), introduce il tema delle importazioni illegali di HFC in Europa e in Italia. Un fenomeno purtroppo ben noto al Centro Studi Galileo, il principale centro di formazione nel settore refrigerazione a livello italiano, con oltre 10.000 patentini per frigoristi rilasciati e oltre 100 corsi tenuti nel 2020, e tra i maggiori a livello europeo e internazionale.
Per questo Centro Studi Galileo svolge attentamente attività di monitoraggio e di segnalazione di offerte on-line riguardanti gli HFC, invitando la comunità dei frigoristi italiani a fare altrettanto e a servirsi di tutti gli strumenti a disposizione – inclusa l’Integrity Line messa a punto da EFCTC – per sradicare il mercato degli HFC illegali.
Riguardo al mercato illegale, Marco Buoni riconosce la complessità del traffico di HFC illegali, con rotte e canali d’ingresso fortemente differenziati: da grossi centri di produzione di HFC nel mercato asiatico partono diversi flussi che si affacciano ai confini dell’Unione Europea, sia via mare che via terra, ad opera sia di cittadini che compiono un’azione illegale per avere entrate aggiuntive, sia di vere e proprie organizzazioni criminali.
Questi gas trovano poi mercato in quel “ventre molle” di professionisti che uniscono una scarsa percezione della problematica ambientale alla volontà di risparmiare sui costi, pur nella consapevolezza dell’illegalità e dell’insicurezza degli approvvigionamenti.
Oltre alla value chain dei professionisti, secondo Marco Buoni, sarebbe fondamentale un’ulteriore opera di sensibilizzazione dei singoli cittadini, mettendoli a conoscenza dei rischi che si corrono in caso di utilizzo di HFC importati illegalmente, tra cui anche rischi legati alla sicurezza e alla garanzia degli impianti installati.
Specifiche sessioni di formazioni dovrebbero essere anche fornite agli ufficiali di dogana, che sono i nostri guardiani per la legalità.
Claus-Dieter Penno

“Le piccole imprese appartenenti alla ZVKKW fanno molto per tenersi al passo con le normative e proteggere l’ambiente. Allo stesso tempo, le imprese si trovano di fronte a un’enorme quantità di refrigeranti illegali, che possono essere allettanti per alcuni clienti. Questa scelta potrebbe far fallire nel prossimo futuro alcune piccole aziende”.
Claus-Dieter Penno rappresenta, dal 2017, il commercio, l’industria e la formazione nei settori della refrigerazione, della climatizzazione e delle pompe di calore. Prima della sua nomina a presidente della ZVKKW, ha lavorato per decenni come ingegnere nel commercio e nella distribuzione di refrigeranti. “La nostra associazione e le sue aziende sostengono pienamente il regolamento sui gas fluorurati e il suo obiettivo di tutela dell’ambiente. Dall’introduzione del regolamento nel 2015, le aziende associate si sono sforzate di utilizzare i refrigeranti in modo più efficiente per evitare un potenziale problema di approvvigionamento.”
Lavorare con i refrigeranti può essere estremamente difficile per il settore, tanto che alcune aziende rischiano di fallire nel medio termine. Nello svolgimento della loro attività devono essere allineate alle più recenti normative, mentre il mercato nero crea una pressione sleale sui prezzi. Secondo Penno, questo porta ripetutamente a relazioni difficili con alcuni clienti. Soprattutto le piccole aziende non saranno in grado di far fronte alla richiesta di ridurre i loro prezzi a medio termine per essere “competitive”.
Da un punto di vista tecnico, il mercato nero può anche danneggiare le attrezzature. Penno dichiara che molti gestori di impianti hanno scoperto che i refrigeranti che hanno comprato e riempito da soli non soddisfano le specifiche richieste, causando il malfunzionamento dell’impianto di refrigerazione. Le aziende che fanno parte della sua associazione vengono quindi chiamate, in un secondo momento, per estrarre il materiale impuro e sostituirlo con refrigeranti di provenienza legittima al fine di evitare danni maggiori.
A nome della ZVKKW, Penno è anche in contatto con altre associazioni nazionali in Europa e ha constatato che l’attuazione e l’applicazione del regolamento sui gas fluorurati nelle legislazioni dei singoli paesi differiscono tra loro. Tuttavia, le sfide per le piccole imprese in tutta Europa sono molto simili. Oltre a pene più severe per coloro che introducono illegalmente HFC, Penno auspica un maggiore ascolto del settore da parte dei policy maker europei.
Cosa può fare un installatore?
- Acquistare solo da fonti affidabili. Il commercio illegale di HFC è spesso collegato alle organizzazioni criminali
- Non comprare bombole usa e getta, illegali in Europa
- Verificare le etichette delle bombole nel rispetto delle specifiche UE
- Controllare sempre la scheda di sicurezza. Ogni refrigerante dovrebbe averla
- Segnalare le attività sospette alla Action Line di EFCTC per combattere il commercio illegale di HFC